La visione delineata sulle questione dell'Europa unita e dell'ambiente è chiara e articolata. La risposta sul tema dell'uguaglianza è invece meno completa, ma include spunti significativi. Sul punto della solidarietà, manca una proposta più strutturale.
Inizio di un nuovo processo costituente europeo, che abbia origine dal Parlamento europeo, vero e unico rappresentante dei cittadini e dei loro interessi in seno alle istituzioni europee. Creazione di una federazione europea “leggera” con competenza esclusiva in materie come politica estera, difesa, politica commerciale, che non diventi un superstato, ma che lasci ai futuri Stati federati i poteri e le competenze per agire in materie meglio gestibili a livello locale, in pieno ossequio al principio di sussidiarietà espresso nei trattati europei. Raddoppio del bilancio europeo per consentire alla nuova federazione di avere le risorse sufficienti per affrontare le sue nuove sfide.
Creazione di un sussidio di disoccupazione europeo che consenta il mantenimento dell’individuo senza impiego, contribuendo alla sua formazione e al suo reinserimento nel mercato del lavoro. Raddoppio del budget europeo in ricerca e sviluppo, consentendo all’Unione Europea e alle imprese, piccole e medie specialmente, di recuperare il terreno perso nei confronti di giganti dello sviluppo tecnologico come Cina e Stati Uniti.
Creazione di una vera e propria guardia di frontiera in Europa, mettendo quindi in pratica il principio “chi arriva, arriva in Europa”. Implementazione del principio di ricollocazione e delle quote nazionali di migranti in transito: gli egoismi nazionali e degli Stati Membri in seno al Consiglio e al Consiglio europeo hanno messo gravemente in difficoltà il sistema di accoglienza italiano, spagnolo, greco e maltese. Conferimento alla nuova federazione europea, tramite il nuovo processo costituente, delle competenze necessarie nel campo migratorio, non coordinando quindi semplicemente quelle nazionali – come ora avviene e come ora stanno fallendo –, ma decidendo la soluzione strutturale migliore.
Tabella di marcia per poter ambire a un’Europa a zero emissioni nette entro il 2050 e fuoriuscita dal carbone entro il 2030, per tutelare il pianeta dai cambiamenti che lo stanno sconvolgendo. Eliminazione progressiva dei sussidi e dei finanziamenti dannosi all’ambiente negli Stati Membri. Introduzione di un prezzo minimo europeo delle emissioni di CO2 che integri il mercato europeo delle emissioni per i settori ancora non coperti dall’European Trading Scheme, al fine di prevederne un rafforzamento significativo. Riforma in senso sostenibile della Politica Agricola Comune e utilizzo sostenibile delle risorse agricole. Liberalizzazione del mercato interno dell’energia. Potenziamento della rete trans-europea e delle reti TEN-T per abbattere le emissioni nel settore dei trasporti su gomma.
Oltre ai punti di cui sopra, il completamento del mercato unico resta una priorità ed un grande motore potenziale di crescita economica a costo zero. Gli ostacoli principali che vanno superati includono le regolamentazioni diverse a livello nazionale sui servizi. E' fondamentale che i singoli stati applichino le direttive sui servizi in modo coerente con l'intento delle stesse, a partire dalla Bolkestein.
Ci impegniamo a votare per un’Europa diversa. Insieme, possiamo fare la differenza.
Facciamo pressione sui candidati perchè si assumano impegni chiari e precisi.
Il 19 maggio a Genova organizziamo un grande concerto per condividere la speranza.
Andiamo a parlare con le persone e portiamo al voto chi vuole un’Europa più giusta.